
Hampel
10-dic-2015
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Giacomo Guardi, Abraham Cooper, Pier Francesco Mola, Giuseppe I Canella, Pompeo Mariani, Pieter Van Bloemen, Francesco Tironi, Charles Louis Clerisseau, Paul Cezanne, Giulio Carpioni, Marco Ricci
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Opere in Arcadja
45Alcune opere di Lorenzo Lippi
Estratte tra le 45 opere nel catalogo di ArcadjaLorenzo Lippi - Sacra Famiglia
Originale
Numero di lotto:
42
Altre OPERE IN ASTA
Descrizione:
Lorenzo Lippi
(Firenze 1606-1665)
SACRA FAMIGLIA
olio su tela, cm 102,5x88
Provenienza
: già collezione Scopinich, Milano;
collezione privata, Milano
Bibliografia: F. Wittgens, Dipinti inediti del
Seicento, in \“L\’\’arte\”, 6, 1933, pp. 445-446,
fig. 451; F. Sricchia Santoro, Lorenzo Lippi
nello svolgimento della pittura fiorentina
della prima metà del \‘600, in \“Proporzioni\” ,
IV, 1963, p. 263; M. Gregori, 70 pitture e
sculture del \‘600 e \‘700 fiorentino, catalogo
della mostra di Firenze 1965, p. 51; C.
D\’\’Afflitto, Lorenzo Lippi, Firenze 2002,
n. 129, p. 306; F. Baldassari, La pittura del
Seicento a Firenze. Indice degli artisti e delle
loro opere, Milano 2009, p. 448
Il dipinto qui proposto fu pubblicato per la prima volta con la giusta attribuzione a
Lorenzo Lippi da Fernanda Wittgens, la quale ne forniva un\’\’adeguata lettura stilistica,
attenta al suo carattere \“arcaizzante\”, basato su \“calme, equilibrate conchiuse costruzioni
cinquecentesche\”. La studiosa evidenziava infatti il carattere tipico di Lippi ovvero la
semplificazione compositiva che non \“per povertà d\’\’ immaginazione bensì per un senso
di armonia, che […] il pittore, lasciò in ogni sua creazione quasi sugello di toscanità\” .
Anche Chiara D\’\’Afflitto metteva in luce tali caratteristiche della nostra Sacra famiglia
definita dal \“carattere intimo e familiare, con il san Giuseppe che legge\” e rilevava
nell\’\’opera una derivazione dai \“prototipi rinascimentali della Scuola di San Marco, modelli
insuperati di religiosità fiorentina, con un\’\’ ulteriore inclinazione al Lippi ad evidenziare il
legame affettivo tra le figure\”. La studiosa proponeva di anticipare di poco la datazione al
1660 proposta da Mina Gregori che lo metteva in relazione con la Sacra famiglia a figure
intere già in collezione Romoli, Firenze.
(Firenze 1606-1665)
SACRA FAMIGLIA
olio su tela, cm 102,5x88
Provenienza
: già collezione Scopinich, Milano;
collezione privata, Milano
Bibliografia: F. Wittgens, Dipinti inediti del
Seicento, in \“L\’\’arte\”, 6, 1933, pp. 445-446,
fig. 451; F. Sricchia Santoro, Lorenzo Lippi
nello svolgimento della pittura fiorentina
della prima metà del \‘600, in \“Proporzioni\” ,
IV, 1963, p. 263; M. Gregori, 70 pitture e
sculture del \‘600 e \‘700 fiorentino, catalogo
della mostra di Firenze 1965, p. 51; C.
D\’\’Afflitto, Lorenzo Lippi, Firenze 2002,
n. 129, p. 306; F. Baldassari, La pittura del
Seicento a Firenze. Indice degli artisti e delle
loro opere, Milano 2009, p. 448
Il dipinto qui proposto fu pubblicato per la prima volta con la giusta attribuzione a
Lorenzo Lippi da Fernanda Wittgens, la quale ne forniva un\’\’adeguata lettura stilistica,
attenta al suo carattere \“arcaizzante\”, basato su \“calme, equilibrate conchiuse costruzioni
cinquecentesche\”. La studiosa evidenziava infatti il carattere tipico di Lippi ovvero la
semplificazione compositiva che non \“per povertà d\’\’ immaginazione bensì per un senso
di armonia, che […] il pittore, lasciò in ogni sua creazione quasi sugello di toscanità\” .
Anche Chiara D\’\’Afflitto metteva in luce tali caratteristiche della nostra Sacra famiglia
definita dal \“carattere intimo e familiare, con il san Giuseppe che legge\” e rilevava
nell\’\’opera una derivazione dai \“prototipi rinascimentali della Scuola di San Marco, modelli
insuperati di religiosità fiorentina, con un\’\’ ulteriore inclinazione al Lippi ad evidenziare il
legame affettivo tra le figure\”. La studiosa proponeva di anticipare di poco la datazione al
1660 proposta da Mina Gregori che lo metteva in relazione con la Sacra famiglia a figure
intere già in collezione Romoli, Firenze.
Lorenzo Lippi - Allegoria Dell'astronomia
Originale
Numero di lotto:
111
Altre OPERE IN ASTA
Descrizione:
Allievo dapprima di MatteoRosselli, il fiorentino Lorenzo Lippi si affrancò presto dallostile largo e decorativo del maestro, per orientarsi verso unaraffigurazione più asciutta, verso quella \“pura e sempliceimitazione del vero\“ che Filippo Baldinucci, suo biografo ed amico,amorevolmente gli rimproverava. Egli si mantenne infattiostinatamente immune dalle diverse influenze che percorrevano lapittura fiorentina nella prima metà del Seicento: non ebbero presasu di lui né la riscoperta delle morbidezze correggesche ebaroccesche che affascinavano il Vanni o il Volterrano, né gliimpasti cromatici che il Passignano aveva importato da Venezia giàalla fine del XVI secolo. Il suo interesse si rivolse invece inmaniera sempre più evidente verso la purezza delle pale d\’\’\’\’altareeseguite da Santi di Tito, per il quale non mancava di dichiararela propria ammirazione, come informa ancora il Baldinucci. A frontedi una pur copiosa produzione di dipinti d\’\’\’\’altare, i verticiqualitativi della pittura del Lippi vanno ricercati nellarappresentazione di santi a mezzo busto, e soprattutto di figureallegoriche. Ne è uno splendido esempio la tela qui esposta, giàdiscussa da Chiara D\’\’\’\’Afflitto (su segnalazione di ClaudioPizzorusso) all\’\’\’\’interno della sua monografia dedicata al pittore,e che in questa occasione è per la prima volta visibile alpubblico. È chiara l\’\’\’\’intenzione da parte del pittore di trattareil soggetto senza concedersi alcuna digressione, e soprattuttosenza discostarsi dalla realtà. Il compito di trasformare questoritratto di giovane donna in raffigurazione allegorica è affidatoal solo astrolabio, mentre si notano appena le stelle doratericamate sulla veste e sul mantello. La nostra Allegoria dell\’\’\’\’Astronomia si pone dunque accanto ad altre tele di grande fascino,analoghe per qualità, formato e cronologia (la D\’\’\’\’Afflitto proponeuna datazione intorno al 1643-1644). Si possono citare inparticolare l\’\’\’\’ Allegoria della Musica , passata di recente sulmercato antiquario, o la bellissima Allegoria della Simulazione delMusée des Beaux-Arts di Angers, dove è particolarmente presente ilricordo delle superfici smaltate di Santi di Tito. Bibliografia C.D\’\’\’\’Afflitto, Lorenzo Lippi , Firenze, 2002, p. 268, n. 98.
LA BIOGRAFIA DI Lorenzo Lippi
LIPPI Lorenzo nato nel 1606 e morto nel 1665 a Firenze.
Pittore e scrittore italiano, si formò sotto la guida di M.
Rosselli, il cui influsso perdurò in modo evidente fino al 1640.
Dopodiche sulla base dello studio di Santi di Tito e dei maestri del primo Cinquecento, elaborò un linguaggio rigorosamente purista e una concezione morale e didattica della pittura.
Tra le sue opere: "Sansone e Dalila", "Tre fanciulli condotti alla fornace", "Sante Agata, Caterina e Cecilia", "Erminia fra i pastori" e "Il Malmantile riacquistato".